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21. Usare i servizi Internet con numeri IP Dinamici

Se si stanno usando numeri IP dinamici (e molti provider danno solo numeri IP dinamici a meno che non si paghi significativamente di più per la propria connessione), allora si debbono accettare le limitazioni che questo impone.

Prima di tutto, le richieste di servizi esterni funzioneranno bene. Ovvero, si possono spedire email usando sendmail (a patto di averlo configurato correttamente), scaricare file in ftp da siti remoti, fare finger ad utenti su altre macchine, navigare nel web, ecc.

In particolare, si può rispondere mentre si è off line (ovvero non si è connessi) alle email che si sono scaricate nella propria macchine. La posta resterà semplicemente in attesa nella propria coda di posta (mail queue) finché non ci si connette al proprio ISP.

Comunque, la propria macchina NON è connessa ad Internet 24 ore al giorno, né ha lo stesso numero IP ogni volta che viene connessa. È quindi impossibile ricevere email direttamente nella propria macchina e veramente molto difficile configurare un server web o ftp a cui possano accedere i propri amici! Per come Internet è progettata la propria macchina non esiste come macchina unica e permanentemente contattabile quanto non ha un unico numero IP (si ricordi che altre macchine useranno il numero IP a voi assegnato in una connessione, quando gli viega allocato per la loro connessione).

Se si configura un server WWW (o qualsiasi altro server), tale server rimane totalmente sconosciuto a qualsiasi utente in Internet FINCHÉ questi non sappiano che la macchina è connessa E quale sia il suo reale (e momentaneo) numero IP. Ci sono diversi modi per far ottenere ad un altri utenti questa informazione: si può chiamarli o mandargli un email per dirglielo oppure usare in modo astuto i file ".plan" su un account shell nel proprio provider (assunto che questi permetta accessi shell e finger).

Ora, per la maggior parte degli utenti questo non è un problema: tutto ciò che la maggior parte della gente vuole è inviare e ricevere email (usando il proprio account nel provider) e fare connessioni in uscita in WWW, ftp e ad altri servizi su Internet. Se veramente si DEBBONO avere connessioni entranti nella propria macchina, si dovrebbe realmente ottenere un numero IP statico. In alternativa si possono esplorare i metodi suggeriti in precedenza...

21.1 Configurazione dell'email

Anche per numeri IP dinamici, si può certamente configurare sendmail sulla propria macchina per spedire fuori qualsiasi email composta localmente. La configurazione di sendmail può essere oscura e difficoltosa, quindi questo documento non prova nemmeno a dire come farla. Comunque, si dovrebbe probabilmente configurare sendmail cosicché il proprio ISP sia designato come proprio "smart relay" host (l'opzione DS di sendmail.cf) (per maggiori informazioni sulla configurazione di sendmail, si veda la documentazione di sendmail, e si dia un'occhiata alle configurazioni m4 distribuite con sendmail. Ce n'è certamente una che va bene per il proprio caso).

Ci sono anche eccellenti libri su Sendmail (da citare la 'bibbia' della O'Reilly and Associates), ma questi esulano quasi certamente dalle necessità della maggior parte degli utenti!

Una volta configurato sendmail, probabilmente si vorrà fare in modo che, non appena la connessione PPP è attiva, sendmail spedisca qualsiasi messaggio in attesa nella coda di email in uscita. Per far ciò, si aggiunga il comando

sendmail -q &

al proprio script /etc/ppp/ip-up (si veda più avanti).

Le email in ingresso sono un problema nel caso di numeri IP dinamici. Il modo per gestirle è di:

Si può automatizzare questo processo al momento dell'attivazione delle connessione mettendo i comandi appropriati nello script /etc/ppp/ip-up (si veda più avanti).

21.2 Configurare un Name server locale

Sebbene si possano tranquillamente usare i DNS localizzati nel proprio ISP, si può anche impostare un name server (secondario) di sola cache locale che venga attivato dallo script ip-up. Il vantaggio di usare un name server locale (di sola cache) è che fa risparmiare tempo (e banda) se si contattano frequentemente gli stessi siti durante una lunga sessione on-line.

La configurazione di un DNS di sola cache (che usi una riga "forwarders' che punta al DNS dell'ISP nel file named.boot) è relativamente semplice. Il libro della O'Reilly (DNS and Bind) spiega tutto quello che serve sapere sull'argomento.

È disponibile anche un DNS-HOWTO.

Se si fa funzionare una piccola LAN che può accedere Internet attraverso il proprio PC Linux (usando IP Masquerade per esempio), probabilmente è una buona idea far girare un name server locale (con una direttiva forwarders) quando la connessione è attiva, in quanto ciò minimizzerà la banda e il ritardo associato con la risoluzione di nomi.

Una nota di Nettiquette (galateo della rete): si chieda il permesso al proprio ISP prima di iniziare ad usare un name server secondario di sola cache nel dominio del proprio ISP. Propriamente configurato, il proprio DNS non causerà nessun problema a proprio provider, ma se si sbaglia qualcuno ne può causare.


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