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3. Configurazione software

Questi sono i file di configurazione che stiamo per personalizzare: /etc/profile /etc/bashrc .bashrc .bash_profile .bash_logout .inputrc .less .lessrc .xinitrc .fvwmrc .fvwm2rc95 .Xmodmap .Xmodmap.num .Xdefaults .jedrc .abbrevs.sl .joerc .emacs

Non aggiungete utenti prima di completare la configurazione; metterete infatti i dot file in /etc/skel.

3.1 bash(1)

Questo è forse il programma più importante dopo il kernel. Per personalizzare bash, questi sono i file principali da editare:

Qui sotto ci sono esempi di questi file. Primo, il più importante: /etc/profile. Viene usato per configurare molte cose in una macchina Linux, come vedrete nelle sezioni seguenti. Fate attenzione agli apici inversi!


# /etc/profile

# Variabili di ambiente globali e programmi di avvio
# Le funzioni e gli alias vanno in /etc/bashrc

# Questo file imposta queste caratteristiche:
#
#   o path
#   o prompt
#   o alcune variabili d'ambiente
#   o ls a colori
#   o il comportamento di less
#   o backspace in rxvt
#
# Gli utenti possono sovrascrivere questi settaggi e/o aggiungerne altri
# nel loro $HOME/.bash_profile

# imposta un path decente, comprendendo anche KDE
PATH="$PATH:/usr/X11R6/bin:/opt/kde/bin:$HOME/bin:."

# avvisa l'utente: login o non-login shell. Se e' di login, il prompt e'
# colorato in blu; altrimenti in magenta. Il prompt di root e' rosso.
# Per una spiegazione dei codici, vedi il Colour-ls mini HOWTO.
USER=`whoami`
if [ $LOGNAME = $USER ] ; then
  COLOUR=44  # blu
else
  COLOUR=45  # magenta
fi

if [ $USER = 'root' ] ; then
  COLOUR=41  # rosso
  PATH="$PATH:/usr/local/bin"
fi

ESC="\033"
BOLD=';1'
PS1="\[$ESC[$COLOUR;37$BOLD\]$USER:\[$ESC[37;40$BOLD\]\w\\$ "
PS2="> "

# niente core dump, per piacere
ulimit -c 0   

# imposta umask
if [ `id -gn` = `id -un` -a `id -u` -gt 14 ]; then
  umask 002 # non root
else
  umask 022 # root
fi

# alcune variabili
USER=`whoami`
LOGNAME=$USER
MAIL="/var/spool/mail/$USER"
EDITOR=jed
HOSTNAME=`/bin/hostname`
HISTSIZE=1000
HISTFILESIZE=1000
export PATH PS1 PS2 USER LOGNAME MAIL EDITOR HOSTNAME HISTSIZE HISTFILESIZE

# abilita ls a colori
eval `dircolors /etc/DIR_COLORS -b`
export LS_OPTIONS='-F -s -T 0 --color=yes'

# personalizza less
LESS='-M-Q'
LESSEDIT="%E ?lt+%lt. %f"
LESSOPEN="| lesspipe.sh %s"
VISUAL=jed
LESSCHARDEF=8bcccbcc13b.4b95.33b. # mostra i colori in ls -l | less
PAGER=less
export LESS LESSEDIT LESSOPEN VISUAL LESSCHARDEF PAGER

# aggiusta il backspace per rxvt
if [ "$COLORTERM" != "" ] ; then
  stty erase ^H  # alternativa: ^?
fi

for i in /etc/profile.d/*.sh ; do
  if [ -x $i ]; then
    . $i
  fi
done

# se c'e' fortune, lancialo
if [ -x /usr/games/fortune ] ; then
  echo ; /usr/games/fortune ; echo
fi

Questo è un esempio di /etc/bashrc:


# /etc/bashrc

# Funzioni e alias globali
# Le variabili d'ambiente vanno in /etc/profile

USER=`whoami`
if [ $LOGNAME = $USER ] ; then
  COLOUR=44
else
  COLOUR=45
fi
    
if [ $USER = `root' ] ; then
  COLOUR=41
fi
      
ESC="\033"
BOLD=';1'
export PS1="\[$ESC[$COLOUR;37$BOLD\]$USER:\[$ESC[37;40$BOLD\]\w\\$ "
export PS2="> "
export CDPATH="$CDPATH:~"
      
alias which="type -path"
alias ls="ls $LS_OPTIONS"

Questo è un esempio di .bashrc:


# $HOME/.bashrc
# Prendi le definizioni globali

if [ -f /etc/bashrc ]; then
  . /etc/bashrc
fi

# questo serve per avvisare l'utente che si trova in non-login shell
if [ "$GET_PS1" = "" ] ; then
  COLOUR=45
  ESC="\033"
  BOLD=';1'
  export PS1="\[$ESC[$COLOUR;37$BOLD\]$USER:\[$ESC[37;40$BOLD\]\w\\$ "
  export PS2="> "
fi

# alias
alias cp='cp -i'
alias l=less
alias lyx='lyx -width 900 -height 700'
alias mv='mv -i'
alias rm='rm -i'
alias x=startx

# Alcune funzioni utili

inst() # Installa un archivio .tar.gz nella directory corrente
{ tar -zxvf $1 }

cz() # Lista un archivio .zip
{ unzip -l $* }

ctgz() # Lista un archivio .tar.gz
{
  for file in $* ; do
    tar -ztf ${file}
  done
}

tgz() # Crea un archivio .tgz, alla zip
{
  name=$1 ; tar -cvf $1 ; shift
  tar -rf ${name} $*
  gzip -S .tgz ${name}
}

Questo è un esempio di .bash_profile:


# $HOME/.bash_profile

# Variabili di ambiente e programmi di avvio utente
# Questo file contiene settaggi personalizzati che si sovrappongono 
# a quelli in /etc/profile

# Prendi gli alias e le funzioni
if [ -f ~/.bashrc ]; then
  GET_PS1="NO"  # non cambiare il colore del prompt
  . ~/.bashrc
fi

# imposta alcune directory di default
export CDPATH="$CDPATH:$HOME:$HOME/testi:$HOME/testi/geologia"

Questo è un esempio di .inputrc:


# $HOME/.inputrc

# combinazioni di tasti
"\e[1~": beginning-of-line
"\e[3~": delete-char
"\e[4~": end-of-line
# (F1 .. F5) are "\e[[A" ... "\e[[E"
"\e[[A": "info \C-m"

set bell-style visible         # non fare beep
set meta-flag On               # permetti le lettere accentate
set convert-meta Off           # non togliere l'ottavo bit
set output-meta On             # mostra i caratteri a 8-bit correttamente
set horizontal-scroll-mode On  # scorri la linea di comando se e' lunga
set show-all-if-ambiguous On   # dopo aver premuto TAB

Per fare funzionare i tasti backspace e delete in xterm e altre applicazioni X11, bisogna inoltre:

rxvt è un po' più complicato da sistemare, perché alcune opzioni si danno in fase di compilazione. Vedete il /etc/profile qui sopra.

Ulteriori informazioni nelle pagine man di bash(1) e readline(3).

Non vi aspettate che tutte le applicazioni funzionino! Con joe in xterm, ad esempio, alcuni tasti non funzionano; lo stesso vale per le versioni di rxvt inferiori alla 2.4.5.

3.2 ls(1)

ls può mostrare a colori i contenuti delle directory, per evidenziare i diversi tipi di file. Per abilitare questa caratteristica, servono un paio di linee come in /etc/profile qui sopra. Questo però non funziona con rxvt inferiore alla v. 2.21; dovrete usare xterm. Sembra che rxvt abbia un bug che gli impedisce in alcuni casi di ereditare correttamente le variabili di ambiente. rxvt dalla v. 2.4.5 in su funziona bene.

Caldera ha un ls che non supporta i colori, ma c'è un comando color-ls che è la stessa cosa. Inserite in /etc/bashrc:

alias ls="color-ls $LS_OPTIONS"

3.3 less(1)

Con questo eccellente pager si leggono non solo file di testo, ma anche file compressi con gzip, archivi tar e zip, pagine man e altro ancora. La sua configurazione richiede alcuni passaggi:

3.4 emacs(1)

Uso emacs di rado, quindi ho solo un paio di dritte. Alcune versioni di emacs non sono preconfigurate per i colori e l'evidenziazione della sintassi. Scrivete quanto segue nel vostro .emacs:

(global-font-lock-mode t)
(setq font-lock-maximum-decoration t)

Funziona solo in X11. In aggiunta, per abilitare le lettere accentate dovrete aggiungere:

(standard-display-european 1)

Lascio a voi la lettura di tutta la documentazione di emacs per scoprire come adattarlo ai vostri gusti; potenzialmente, ce n'è per mesi di smanettamenti. Il Dotfile Generator (Sezione Software per la configurazione) vi può dare una mano.

3.5 joe(1)

Alcune versioni di joe non funzionano a colori in console, e non vanno nemmeno certi tasti speciali. Che io sappia, nessuno ha trovato una soluzione per questi inconvenienti.

Una soluzione svelta (ma inelegante) per il primo problema è questa:

~$ export TERM=vt100
~$ joe myfile
   (editate il vostro file)
~$ export TERM=linux

Scegliete inoltre la configurazione editando .joerc, .jstarrc o l'emulazione che preferite; potete partire dai file di configurazione in /usr/lib/joe.

3.6 jed(1)

Questo è il mio editor preferito: fa quello che mi serve, è più snello e più facile da configurare di emacs ed emula altri editor molto bene. Presso la mia università, molti usano jed in emulazione EDT, l'editor di sistema di VMS.

I file di configurazione sono .jedrc e /usr/lib/jed/lib/*; il primo può essere adattato dal file jed.rc che sta nella directory appena indicata.

3.7 efax(1)

Questo programma è forse il più comodo per una semplice gestione dei fax. Bisogna editare lo script /usr/bin/fax; molto semplice, ma ci sono un paio di stranezze che mi hanno procurato qualche grattacapo:

3.8 TeX e programmi accessori

Assumendo che abbiate la distribuzione teTeX, ecco un paio di cosette:

3.9 Evitate PPProblemi!

Si dà per scontato che il vostro kernel ha il supporto per PPP e TCP/IP, che il loopback è abilitato e che avete già il package pppd correttamente installato e magari impostato setuid root. Ovviamente, il vostro ISP deve supportare il PPP.

Ci sono due modi per fare funzionare il PPP: 1) configurazione manuale, e 2) un programma di configurazione che faccia tutto lui. Qualunque opzione scegliate, dovrete avere queste informazioni a portata di mano:

La configurazione manuale è un fastidio. Si tratta di editare vari file e scrivere degli script; non è troppo difficile, ma è facile fare errori e i nuovi utenti ne sono spesso spaventati. Il PPP HOWTO vi attende. In alternativa, ci sono programmi che vi richiedono le informazioni elencate qui sopra e fanno il lavoro per voi.

Ve la passerete meglio se scaricate uno dei programmi seguenti:

Partire in fretta con eznet

Prima di tutto, create un file /etc/resolv.conf come questo:

nameserver w.x.y.z

dove inserirete l'indirizzo del name server del vostro provider. Per creare un account con eznet, date questo comando:

#~ eznet add service=VOSTRO_ISP user=NOME password=PASSWORD phone=NUMERO

quindi provate a chiamare con eznet up VOSTRO_ISP. Se il modem non prende la linea, aggiungete questo comando:

#~ eznet change VOSTRO_ISP init0=atx3

Per finire la connessione, il comando è eznet down. Tutto qui!

3.10 POP Client

Per prendere la posta dal server POP, si usa un client POP come fetchpop o fetchmail; quest'ultimo è forse l'unica scelta se il PPP server del vostro ISP non supporta il comando LAST. Si trovano su ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/mail/pop .

Per configurare questi client:

3.11 X Window System

Configurare il server X

Andiamo, non è più difficile come una volta... Tutte le principali distribuzioni forniscono un programma di configurazione per X11 (ad es. XConfigurator, sax, o almeno xf86config). Ormai l'installazione del server X è pressoché automatica, ma certe schede video possono fare i capricci. In questi casi, seguo questo metodo che ha sempre funzionato:

Anche se ha sempre funzionato per me, potreste avere diversa fortuna. Attenzione che spesso X11 non parte perché avete scelto dei settaggi troppo bassi per il monitor! Partite con settaggi di base, ad es. 800x600 e 256 colori, poi provate ad andare su. Attenzione: queste operazioni sono pericolose e potreste danneggiare il monitor!

Il tastierino numerico

Abbiamo visto prima come fare funzionare alcuni tasti speciali. Il file .Xmodmap funziona bene se vogliamo usare Xjed, ma rende inutilizzabile il tastierino numerico. Servirà quest'altro file, che chiameremo .Xmodmap.num:

! Le definizioni si trovano in <X11/keysymdef.h>

keycode 77  = Num_Lock
keycode 112 = KP_Divide
keycode 63  = KP_Multiply
keycode 82  = KP_Subtract
keycode 86  = KP_Add
keycode 79  = KP_7
keycode 80  = KP_8
keycode 81  = KP_9
keycode 83  = KP_4
keycode 84  = KP_5
keycode 85  = KP_6
keycode 87  = KP_1
keycode 88  = KP_2
keycode 89  = KP_3
keycode 90  = KP_0
keycode 91  = KP_Decimal

Assicuratevi che /etc/X11/XF86Config non contenga queste tre linee:

  ServerNumLock
  Xleds
  XkbDisable

ed in caso, mettetele in commento. Per riabilitare il tastierino, si dà il comando xmodmap .Xmodmap.num.

Login grafico con xdm

Per ottenere il login in modalità grafica, si deve editare il file /etc/inittab, che dovrebbe includere una linea come questa:

x:5:respawn:/usr/bin/X11/xdm -nodaemon

5 è il runlevel che corrisponde alla modalità X11 (S.u.S.E. usa 4). Modificate la linea che stabilisce il runlevel di default (di solito è 2 o 3), inserendo il valore qui sopra:

id:5:initdefault:

Il numero di colori si specifica in /etc/X11/xdm/Xserver (AQVD):

:0 local /usr/X11R6/bin/X -bpp 16  # 65k colori 

Se avete già il file .xinitrc, copiatelo nel file .xsession e rendete eseguibile quest'ultimo con chmod +x .xsession. Ora date il comando telinit 5 e siete a posto!

Window Manager

Una volta che il server X funziona, ci sono infinite possibilità di configurazione; dipende dal window manager che volete usare, e ce ne sono decine tra cui scegliere. Quasi sempre, si tratta di modificare uno o più file ASCII nella vostra home directory; in altri casi non si deve editare niente e si utilizzano appositi programmini, o addirittura un apposito menu.

Alcuni esempi:

In breve: se non vi spiace editare dei file di configurazione, scegliete icewm, fvwm*, blackbox etc; se invece vi spiace, la scelta è limitata attualmente a KDE e WindowMaker.

È importante avere un buon file .xinitrc. Un esempio:

#!/bin/sh
# $HOME/.xinitrc

# metti a posto i tasti speciali
usermodmap=$HOME/.Xmodmap 
xmodmap $usermodmap

xset s noblank  # togli lo screen saver della console
xset s 300 2    # screen saver di X11, parte dopo 5 minuti
xsetroot -solid "medium blue" &

rxvt -cr green -ls -bg black -fg white -fn 7x14 \
  -geometry 80x30+57+0 &
  
if [ "$1" = "" ] ; then  # default
  WINMGR=wmaker
else
  WINMGR=$1
fi

$WINMGR

Per quanto non mi sembra che sia strettamente necessario, rendetelo eseguibile con chmod +x .xinitrc.

Questo .xinitrc consente di scegliere il window manager: provate

$ startx startkde # o altro

(non funziona con certe versioni di S.u.S.E.).

3.12 Configurazione per gli utenti

Quando avete finito di configurare i dot file, copiateli nella directory /etc/skel come già detto alla Sezione Configurazione software.

Da notare che .pinerc non può essere personalizzato del tutto; assicuratevi che almeno i campi user-domain, smtp-server e nntp-server siano a posto.

3.13 Fare l'upgrade

Se fate l'upgrade, oltre ai soliti backup dovrete ricordarvi di salvare alcuni file addizionali. Alcuni potrebbero essere /etc/X11/XF86Config, /usr/bin/fax, tutto quello che avete messo in /usr/local, la configurazione del kernel, l'intero /etc e la posta in /var/spool/mail.


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